I Neandertaliani sono i primi uomini a popolare il territorio versiliese. Sono stati individuate numerose grotte frequentate per le battute di caccia, mentre abitualmente i loro insediamenti si trovano lungo la pianura costiera, dove stazionano i banchi di grandi mammiferi come carnivori (iena, leone e leopardo) e grandi erbivori (mammuth, uro, cavallo e rinoceronte). L'unico resto umano neandertaliano rinvenuto in Toscana consiste nel femore di un bambino di 9 anni che proviene dalla Buca del Tasso (Camaiore): è stata ricostruita nella sala un'ambientazione in grotta con due neandertaliani, un padre intento a scheggiare la selce per costruire degli strumenti e ilfiglio che attento lo guarda e cerca di imparare.
Viene illustrata la geologia del territorio di Camaiore, mentre un’animazione su monitor illustra la struttura del globo terrestre, la deriva dei continenti, la storia geologica del Mediterraneo occidentale, le origini delle Alpi Apuane, la storia geologica della Toscana occidentale. Una mappa del Mediterraneo di 22.000 anni fa mostra l’ultima fase glaciale nel momento di massima espansione dei ghiacciai e di massima regressione marina.
Da un piccolo terrazzo con balaustra in vetro posto al termine del corridoio si può avere un primo sguardo sul mondo della Preistoria che attende il visitatore al piano seminterrato, mentre un grande pannello cronologico riassume le tappe della storia umana dalla Preistoria all’età Rinascimentale consentendo al visitatore di avere un costante punto di riferimento, utile a memorizzare i periodi storici illustrati nelle varie sale.
Da 7 milioni di anni fa ad oggi, si affronta un viaggio nel tempo alla ricerca dei nostri più antichi antenati accompagnati dalla mascotte Lucy, l'australopiteca di 3 milioni e 200 mila anni fa ricostruita in dimensioni reali. A partire dall’Ardipiteco, il nostro antenatoo più antico, si passano in rassegna i vari esponenti del genere Homo: il visitatore osserva le prime forme di lavorazione della pietra con Homo habilis, segue gli spostamenti di ergaster e georgicus, affronta la disputa tra H. cepranensis e H. antecessor per il primato di antichità sul territorio europeo ed assiste alla diffusione in Europa ed Asia di H. heidelbergensis e della sua evoluzione H. neanderthalensis, per terminare infine con l’unica specie che oggi popola il pianeta, l’Homo sapiens.
Di ciascuno di questi nostri antichi antenati sono esposte in una postazione tattile le riproduzioni dei crani con la datazione del loro primo rinvenimento e l’indicazione dello sviluppo cranico. Al centro della sala è presente il calco di una delle prime sepolture neandertaliane posta a confronto con il disegno di una delle più antiche sepolture di Homo sapiens.
Sono evidenziate le principali discipline scientifiche delle quali l’Archeologia si avvale per ricostruire il nostro passato (Paleobotanica e Paleoclimatologia, Metodi di datazione, Scienze della Terra, Paleontologia e Archeozoologia, Paleoantropologia, Genetica), con la possibilità di toccare riproduzioni di pollini, reperti paleontologici, campioni geologici e litologici, ricostruzioni fisiognomiche dei volti di uomo di Neanderthal e Australopiteco e la sequenza del DNA umano.