Palazzo Littorio si trova sul lato nord di Piazza XXIX Maggio, a Camaiore. L’idea del progetto di una Casa del Fascio nasce intorno al 1930 perché da un rapporto dell’Ufficio Tecnico del municipio di Camaiore emerge che la piazza "non si presenta tanto bene al forestiero che viene a visitare la nostra bella zona specialmente perché ingombra dalla stazione del tram e da un orto che ne occupano i lati di levante e ponente. Specialmente l’abbattimento dell’orto potrebbe sistemare la piazza in modo da renderla esteticamente attraente con la costruzione di giardinetti dalle parti laterali e lasciare la parte centrale per la circolazione dei veicoli oppure in parte servire per la costruzione del Palazzo littorio, e inoltre servirebbe per dare accesso alla strada chiamata delle Muretta che rimane appunto ostruita dall’orto in parola.". In seguito questo orto, appartenente alla famiglia Di Beo, viene acquistato dal comune per 7500 lire, successivamente demolito. Per avere maggiore spazio fu acquistato anche il terreno limitrofo a quello dei DI Beo, appartenente alla famiglia Pagnucci, soprattutto perché, sempre secondo l’Ufficio Tecnico, la strada Tabarrani che ci passava dietro formava una curva pericolosa per la circolazione proprio a causa di casa Pagnucci. La vendita fu conclusa per 10843 Lire.
Il 20 dicembre 1934 fu approvata dal Podestà la donazione al Fascio di Camaiore dello spazio settentrionale di Piazza XXIX Maggio. Dal registro delle deliberazioni del Potestà si può leggere "Sentito l’Ufficio Tecnico; Udita la Consulta, che per acclamazione ha espresso favorevolmente il proprio parere, Delibera di donare, siccome dona, all’ente morale Fascio di Camaiore, per la costruzione del Palazzo Littorio il terreno situato in Piazza XXIX Maggio di questo Capoluogo...". L’unico ostacolo rimasto alla costruzione del palazzo era rappresentato dai ruderi di un torrione e da una parte di mura del castello di Camaiore. Questi elementi furono abbattuti senza il consenso della Soprintendenza dell’Arte Medievale e Moderna della Toscana, la quale provvide a mandare un telegramma al Podestà chiedendo spiegazioni e chiarimenti, soprattutto perché si erano violate liberamente alcune leggi inerenti la conservazione delle antichità. Le azioni commesse dall’amministrazione comunale rimasero però impunite, nonostante il misfatto.
Nonostante abbiamo in archivio tutta la documentazione in merito alle procedure di costruzione dell’edificio, non sappiamo ne la data di ultimazione dei lavori, ne quella di inaugurazione, possiamo ipotizzare come hanno il 1940, dato che questa era l’anno di fine contratto.
Durante la guerra, la repressione contro gli antifascisti era divenuta particolarmente feroce. La Casa del Fascio divenne quindi sede di numerosi delitti per sradicare la resistenza partigiana a Camaiore, soprattutto nell’Agosto del 1944. Per il decennale dell’eccidio compiuto è stata inserita nel palazzo una lapide commemorativa.
Lapide commemorativa della strage di Palazzo Littorio
Bibliografia
A.S.C.C., Corrispondenza 1931, Cat. 9, fascicolo 6, "Parchi della rimembranza – Boschi e Palazzo Littorio..
A.S.C.C., Deliberazioni del Podestà, seduta del 20 dicembre 1934.
A.S.C.C., Corrispondenza, cat. 10, fascicolo 2 "Invio progetti alla Sovrintendenza di Arte medievale e moderna.
A.S.C.C. "Contratti" , repertorio n. 640, in data 3 dicembre 1936.
http://resistenzatoscana.org/storie/il_palazzo_littorio_di_camaiore/