L’ultima sala del percorso museale accompagna il visitatore attraverso la fase rinascimentale di Camaiore, che da borgo fortificato del XIV secolo diviene nell’Ottocento vera e propria città. Nel corso del Rinascimento si costruiscono palazzi, come Palazzo Tori Massoni, sede del museo, in sostituzione delle case-torri medievali ed il borgo si specializza nelle attività artigianali quali la produzione di ceramica ingobbiata e graffita, di cui sono stati rivenuti molti esemplari nel centro storico, probabilmente relativi ad una fornace presente nelle vicinanze.
Nelle vetrine sono esposte numerose ceramiche rinvenute in vari edifici del centro storico, a partire dalla maiolica arcaica fino alle ceramiche di Montelupo, ceramiche savonesi a smalto berrettino, ceramiche marmorizzate, a taches noires e maculate, coprendo un arco cronologico che arriva fino alla fine del XVIII secolo. Numerose sono anche le attività legate allo sfruttamento delle aree di montagna, come la pastorizia, la raccolta delle castagne e la lavorazione di formaggi e burro, la presenza di numerosi opifici idraulici (mulini, frantoi, polverifici) lungo il torrente Lombricese, la lavorazione della lana, della seta, della canapa e del riso.
A conclusione del viaggio attraverso la storia di Camaiore viene illustrato il passaggio dalla scrittura miniata all’invenzione della stampa a caratteri mobili nel corso del XV secolo; in quest’ottica non poteva mancare un accenno all’importante apporto culturale di Ludovico Marracci di Torcigliano (Camaiore), professore emerito della Curia romana presso il Vaticano, autore nel XVII secolo delle prime traduzioni rispettivamente della Bibbia in arabo e del Corano in latino.