Lungo il corridoio si aprono quattro nicchie laterali pertinenti ad alcuni aspetti socio-culturali che nel mondo romano assumono una valenza peculiare: la morte, la religiosità, la cucina e la domus.
Un excursus sui rituali funerari romani introduce l’esposizione dell’epigrafe romana di una nobildonna locale, Valeria Camilla, e della riproduzione del sarcofago di III secolo d.C. attualmente conservato nella Pieve di Camaiore, reperti entrambi provenienti da Lombrici (Camaiore). La nicchia di fronte ospita una riflessione sulla religiosità romana, che si trova ad affrontare il delicato passaggio da un pantheon di divinità che poco si cura delle tribolazioni dell’essere umano alla ben più intima religione cristiana, in cui l’uomo diviene protagonista.
A favorire questo sviluppo concorrono le pratiche religiose misteriche, recepite a Roma dal mondo greco e orientale e fondate su un rapporto molto più stretto e personale fra divinità e devoto, rapporto sancito dall’iniziazione rituale e dal voto di segretezza. Nella nicchia sono riprodotti, tra gli altri oggetti, un piccolo larario e gli strumenti musicali utilizzati durante i rituali religiosi di cui si possono sperimentare le sonorità.
La successiva nicchia riproduce il termopolium di Pompei: il cibo nel mondo romano rappresenta un elemento carico di significato, simbolo di benessere e di elevato status sociale, ma anche occasione di incontro e dibattito fra persone comuni. Il pasto principale era la cena, che i ricchi erano soliti consumare distesi a triclinio serviti da schiavi. Era tuttavia pratica comune anche il rifocillarsi per strada acquistando cibo in strutture che vendevano pane, vino, zuppe di cereali oppure nelle tabernae, piccole osterie.
L’ultimo spazio espositivo è dedicato al lusso delle domus, che si esplicita attraverso ambienti riccamente decorati con pitture a “finta architettura”. All’interno della nicchia sono esposte riproduzioni di oggetti e strumenti impiegati in quello che per gli antichi romani era il momento dell’otium, ovvero la pausa dagli impegni della vita politica (dadi da gioco e pedine, ceramiche e contenitori in vetro da banchetto, strumenti musicali…).